Andare in USA : Boston, gran signora d'America

A Boston la storia ti assale e ti circonda in modo meno finto che a Philadelphia, dove prevale l'effetto cartolina. Da qui partì la lotta alla segregazione razziale prima della guerra civile, qui venne imprigionato Malcolm X. è qui predicò il suo radicalismo nero. Sempre qui una famiglia del proletariato irlandese diede origine a un mito che ancora oggi vide l'America come quello di John Fitzgerald Kennedy. Un'impronta drammatica di immigrazione, povertà e di ascesa sociale, attraversa le strade insieme all'odore del pesce fresco e della birra, o a i rumori del porto dove cominciarono a spaccarsi la schiena migliaia di uomini e donne, sfuggiti alla carestia delle patate in Irlanda o liberatisi dalle aride terre dei feudi baronali nel sud d'Italia. Gli irlandesi restano la comunità dominante con il 15,8% di una popolazione ancora molto bianca (il 58% degli abitanti) più che nella media delle grandi città americane. Gli italiani sono all'8,3% secondo l'ultimo censimento, seguiti dai caraibici. Boston è considerata una delle città più vivibile e con piu basso crimine di tutti gli States. È il "Boston Miracle" che la crisi ha colpito, ma non stravolto. Tutto ciò ha rafforzato il primato nell' attrarre turisti e ha confermato la fama di città in cui convivono in modo tutto sommato armonioso vecchio e nuovo, cultura e tecnologia, industria e finanza, affari e divertimento. Il comune ha solo 600.000 abitanti molto concentrati nel territorio, ma possono anche triplicare nelle giornate di punta, visto che molti lavorano in centro e abitano nell'area metropolitana che conta 4 milioni e mezzo di persone. Meglio evitare, dunque, strade e autostrade affollate di pendolari in automobile e abbandonarsi al fascino Walking City piena di aree che vanno percorse a piedi, scegliendo il proprio itinerario. C'è quello culturale del Old Corner Bookstore, considerato la culla della letteratura americana. Oppure, l'itinerario storico dove non può mancare la Old House, sede del primo governo. Inevitabile il passaggio per il museo d'arte moderna, la Kennedy Presidential Library e l'acquario. Saziati gli occhi, rimpinzate le menti, svuocati i portafogli con lo Shopping al Quincy Market, arriva il momento di perdersi nel fascino del mare e del porto, i suoi profumi, le sue luci. La baia in South Boston, roccaforte degli irlandesi. Con stop da Sullivan's per le vongole fritte. O il North End e il Waterfront degli italiani. Ad un'ora di auto c'è Cape Cod la dove sbarcarono i pellegrini della Mayflower.

Da Roma volo Alitalia giornaliero AZ614 delle 10.15

Chicago : La vera citta' americana

Essere stata la palestra politica di Barack Obama ha dato sicuramente una marcia in piu' a Chicago, che nella lingua della tribu' dei Potawatomi, primi abitatori della zona, significa cipolla.
Ma questa fantastica cipolla piantata sulle sponde dell'immenso Lago Michigan e' una di quelle citta' mito che tutti conoscono almeno di nome.
Chicago d'altronde e' l'unica vera citta' americana. New York? E' una citta' ma non e' veramente americana. Los Angeles? E' americana ma non e' veramente una citta'.
Chicago e' stata culla della societa' americana e quindi un po' anche del resto del mondo occidentale. Nella palude dove e' stata costruita, i primi pionieri hanno gettato il seme dell'impero americano.
Chicago ha inventato le comodita' ed i problemi del nostro occidente: dai grattacieli agli ascensori, dalle scale mobili al mercato delle materie prime che si e' poi trasformato in quello dei futures.
Chicago e' una citta' che scommette sul futuro e non e' un caso che il piu' futuribile dei presidenti degli Stati Uniti provenga da qui.
Dici Chicago e pensi Sears Towers. Da qualsiasi posizione osserviate il centro della citta' si vedono all'orizzonte queste maestose torri d'acciaio che un tempo detenevano indisturbate il record di edifici piu' alti del mondo. Anche oggi comunque se qualcuno decidesse di buttarsi giu' rischierebbe di farsi male. Se proprio non ci tenete a provare fino in fondo questo brivido, potete sempre "affacciarvi" dal balcone di vetro collocato a strapiombo a 387 metri d'altezza...
Poco distante Michigan Ave. conosciuta come The Golden Mile, che ospita tutti i piu' lussuosi negozi della citta'.
In fondo al Miglio d'Oro nel 2004 e' stato inaugurato il Millenium Park. Al suo interno sorgono un auditorium e due mostruose torri fontane con tanto di video incorporato che fanno la gioia delle famiglie che ci vanno a sguazzare sotto durante le giornate di caldo torrido che questa citta' non risparmia e che arrivano dopo altrettanto brutali mesi invernali dove le temperature scendono anche sotto i -25.
A due passi dal parco sorge l'Art Institute of Chicago, uno dei piu' famosi musei al mondo e custode del dipinto di George Seurat La Grande Jatt.
Musei e teatri abbondano. John Belushi , John Malkovic ed il regista David Mamet sono di qui, cosi' come qui e' nata la rivista Playboy o la compagnia teatrale da cui provengono i piu' grandi successi di Broadway, la Steppenwolf.
Chi e' abituato a New York ed alla sua varieta' di cucine a Chicago si trovera' certamente peggio.
C'e' un po' di tutto ma tutto molto disperso. I taxi si trovano per andare ma un po' meno per tornare da certe zone piu' etniche e divertenti lontane dal centro. Chi vuole assaggiare il sapore un po' pedante della vecchia citta' puo' sempre prendere un Martini nel bar dell'HOtel Drake a due passi dal lago.
La vera fregatura di questa citta' e' e resta il tempo metereologico.
Freddo polare d'inverno, caldo torrido d'estate.
Se questo posto vi entra nelle vene allora vi sara' difficile separarvene anche se i pranzi alle 11:30 e le cene alle 18:00 possono mettere a dura prova le abitudini del viaggiatore europeo. Se invece l'iniezione di Chicago sara' solo sottocutanea, allora tre o quattro giorni vi basteranno per godervela.

Da Roma ogni giorno decollano due voli con destinazione Chicago:

Alitalia AZ628 delle 10:20
American Airlines AA111 delle 11:30

Buon viaggio!





Andare in USA : Regole e consigli per far viaggiare comodi e sicuri i vostri amici a quattro zampe

Se avete deciso di partire per gli Stati Uniti e non sapete a chi lasciare il vostro cane od il vostro gatto, la soluzione è semplice ed unica : portateli con voi!
Seriamente. Non è semplice lasciare il nostro amico a quattro zampe a casa di amici o parenti, soprattutto in estate quando molti partono per le ferie o darlo in custodia ad una struttura specializzata, voi vi fidereste? Io no...
Ed allora non resta altro che informarci su alberghi che possono ospitare animali (e gli Stati Uniti sono all'avanguardia in questo senso) e seguire queste poche e semplici regole, tenendo sempre presente che possono variare da compagnia a compagnia.
In generale, comunque, ci sono alcuni principi che vanno seguiti. Innanzitutto la taglia del cane. Se siete proprietari di un gatto o di un cane di piccola taglia (Yorkshire o Chihuahua) o comunque di peso inferiore ai 6 kg. potete, se permesso dalla compagnia che avete scelto, portarlo in cabina con voi e sistemarlo sotto il sedile difronte le vostre gambe. Ci sono molte gabbie adatte a questo tipo di trasporto, sia rigide che morbide, alcune vere e proprie borse da viaggio con i lati formati da una sottile rete che permette all'animale di respirare e a voi di controllarne lo stato. La gabbia o borsa non devono comunque superare i 115 cm. di misure totali (larghezza+altezza+lunghezza) e non essere alta più di 20 cm. Inoltre far viaggiare il vostro amico con voi lo rende certamente più tranquillo, sia per la vostra presenza sia perché la cabina dell'aereo è di sicuro più confortevole e silenziosa di una stiva. Ma se il vostro è un cane di grande taglia allora c'è una sola possibilità, spedirlo insieme agli altri bagagli.
Anche qui è innanzitutto un discorso di taglia. Infatti la scelta della gabbia è subordinata a tale condizione. Per regolamento IATA (International Air Transport Association) il peso della gabbia più quello del cane non possono superare i 75 kg. Inoltre il cane deve poter stare in piedi all'interno della gabbia ed avere spazio sufficiente affinchè possa girare su se stesso. La gabbia deve avere almeno tre lati areati e priva di rotelline per il trasposrto o comunque di rotelline sfilabili. Il materiale deve essere in plastica dura e non in metallo e la forma non deve assolutamente avere spigoli accuminati, inoltre le viti che tengono insieme la parte superiore ed inferiore della gabbia devono essere anch'esse in plastica dura e strettamente avvitate dall'alto verso il basso, per far si che non si svitino e caschino se sollecitate da una turbolenza.
La gabbia deve contenere materiale assorbente (carta di giornale o strisce comunque di carta, niente asciugamani o panni) ed una ciotola per l'acqua. Attaccate alla gabbia un'etichetta con il vostro nome ed il nome del vostro cane, aggiungendo informazioni come il vostro indirizzo di arrivo ed un numero di cellulare, nonché a che ora gli avete dato da bere e da mangiare l'ultima volta. Comunque non date mai acqua o cibo al vostro Fido 12 ore prima dell'orario di partenza (il tempo si riduce ad 8 ore per i cuccioli), per evitare che possa sentirsi male e vomitare, rischiando di soffocare.
Molto importante è il passaporto veterinario. Senza questo documento il vostro cane od il vostro gatto semplicemente resteranno a terra insieme a voi...
Informatevi di quali vaccinazioni ha bisogno per poter entrare negli Stati Uniti, non sempre le leggi sono le stesse e variano da stato a stato.
Il trasporto dell'animale deve comunque essere corredato di un certificato valido, attestante la vaccinazione antirabbica eseguita almeno 21 giorni prima della partenza.
Un eccezione per i cani di grossa taglia viene fatta per i cani da assistenza. In questo caso infatti, possono viaggiare in cabina con noi gratuitamente. Appartengono a questa eccezione i cani guida, da salvataggio e da assistenza in generale.

Andare in USA : Cosa posso portare nel bagaglio?


Dopo i fatti dell'11 settembre, il trasporto aereo internazionale e soprattutto i voli diretti verso gli USA, hanno subito notevoli restrizioni per quanto riguarda gli articoli da portare sia dentro il bagaglio che si spedisce, sia in quello a mano.
Le nuove disposizioni infatti, se da una parte tutelano la sicurezza a bordo, dall'altra penalizzano tutti coloro che vorrebbero la comodità di non dover rinunciare a nulla. Detto comunque che, a meno che non vogliate passare la vostra vacanza in un deserto da soli tutto ciò che vi occorre si può comprare in loco, analizziamo insieme quali sono i criteri da seguire per non avere noie al check-in con il contenuto delle nostre valigie.
La prima e più importante novità riguarda il trasporto di liquidi.
La misura massima di liquidi che è possibile portare a bordo nel bagaglio a mano non può eccedere il litro. Non è però possibile avere con se un contenitore unico da un litro, bensì dobbiamo dividere tutto in 10 contenitori più piccoli da massimo 100ml ciascuno. Questi contenitori vanno poi imbustati in un unica busta che va mostrata ai controlli di sicurezza. Non è concessa più di una busta a persona.
Farmaci e alimenti liquidi per l'infanzia possono essere separati dalla busta degli altri liquidi, ma vanno comunque mostrati ai controlli.
Gli articoli del Duty Free esulano da questa regola e possono essere portati a bordo anche in quantità maggiori, purché sigillati nella busta del negozio (potenza del business...)
Bagagli speciali quali biciclette, tavole da surf e snowboard, sci, grandi strumenti, bauli ecc... pagano un supplemento. Evitate batoste in denaro informandovi prima sul sito della compagnia aerea con la quale avete scelto di viaggiare.
Passeggin, sedie a rotelle e deambulatori possono accompagnarvi sino alla porta dell'aeromobile, dopodiché verranno etichettati con una speciale targhetta che vi permetterà di riceverli di nuovo davanti la porta dell'aereo una volta arrivati a destinazione.
Ci sono poi oggetti e sostanze che è assolutamente vietato portare sia a bordo, sia nel bagaglio che spedite anche se in minime quantità. Appartengono a questa categoria :
* valigetta portadocumenti con sistema d'allarme incorporato
* esplosivi, fuochi d'artificio, fiaccole
* contenitori con gas, ad esempio gas irritanti, spray per autodifesa, fornelletti da campeggio
* contenitori con liquidi infiammabili, ad esempio benzina per accendini, colori, vernici, detergenti
* materiali facilmente infiammabili, ad esempio fiammiferi
* sostanze che a contatto con l'acqua sviluppano gas infiammabili
* sostanze ossidanti, ad esempio polvere da sbianca, superossido
* sostanze velenose (tossiche) e contagiose, ad esempio mercurio, colture di batteri e virus
* sostanze e oggetti radioattivi
* sostanze corrosive, ad esempio acidi, soluzioni alcaline/basi, batterie ad acido
* materiali fortemente magnetici
* apparecchi e strumenti funzionanti a benzina che hanno già contenuto quantità minime di benzina (ad esempio ai fini del collaudo)
Coloro che non rinunciano a fumarsi una sigaretta prima o dopo il viaggio possono stare tranquilli. Infatti è consentito portare con se un accendino purché caricato con gas liquido completamente assorbito.
Sono invece proibiti :
* qualunque accendino nel bagaglio spedito
* i cosiddetti accendini Zippo
* accendini caricati con combustibile non assorbito
* benzina per accendini
* ricariche per accendini
Armi e munizioni possono essere spedite in stiva purchè nei limiti consentiti ed in appositi contenitori. Le disposizioni variano da compagnia a compagnia.
Ricordate poi di mettere nel bagaglio a mano tutti gli oggetti di valore e di etichettare ogni vostra singola valigia con una targhetta contenente nome e cognome, recapito telefonico (meglio cellulare) ed eventualmente l'indirizzo di dove andrete a stare o quello di dove abitate.

Aeroporto di Fiumicino Terminal 5, Odissea verso gli USA


Per chi parte dall'aeroporto di Fiumicino direzione Stati Uniti, dal 3 maggio 2008 è attivo il nuovo Terminal denominato Terminal 5 o più semplicemente T5. Sulla scelta del nome non mi pronuncio. Il Leonardo da Vinci era precedentemente composto da tre Terminal diversi chiamati A, B, C. Sul perchè non si sia continuata una denominazione alfabetica resta il mistero...
Definire il T5 parte dell'aeroporto è impresa ardua. Si trova ad 800 metri dall'aerostazione principale e se non si ha la fortuna di sapere in anticipo dove dover andare o di trovare un tassista che ne sia a conoscenza si rischia di intraprendere un viaggio vero e proprio e per nulla comodo.
Il T5 infatti è collegato con gli altri tre terminal da un servizio di navette che definire scarso è già un premio. Veri e propri autobus di linea (manca solo la macchinetta obliteratrice) che soprattutto nelle ore di massima affluenza (di norma tra le 7 e le 12) si trasformano, in questo periodo dell'anno, in carnai sovraffollati di passeggeri sudati e bagagli ingombranti. L'aria condizionata è un optional, nel senso che manca la quasi totalità delle volte e le attese, nonostante lo schedulato preveda un passaggio ogni 10 minuti, a volte superano i venti.
Arrivati al T5 non è che la situazione migliori. Il Terminal è semplicemente inadatto a ricevere un afflusso massiccio come quello che ogni mattina si registra. Code che escono a volte fuori dalle porte scorrevoli, soprattutto quando partono passeggeri di rientro dalle crociere e che le compagnie di navigazione scaricano praticamente tutti insieme fin dall'alba. L'area è divisa in due parti. la prima, appena entrati comprende i banchi biglietteria ed un primo controllo di sicurezza diviso per compagnie aeree. Si mostra il passaporto, che viene letto da uno scanner per il controllo dei dati e si risponde ad alcune domande circa la composizione del bagaglio e cosa si trasporta al suo interno. Fatto questo primo controllo si accede all'area check-in. La ressa è totale, file ovunque e labirinti di transenne che in teoria dovrebbero regolare l'afflusso dei passeggeri ma che in pratica stordiscono quest'ultimi rendendoli vagabondi senza meta. I nastri bagagli, soprattutto la mattina presto, risentono dei troppi bagagli accettati e spesso può capitare che si blocchino costringendo a lunghe attese prima di poter vedere la propria valigia iniziare il suo viaggio.
Se, terminate le modalità di accettazione, decidete di prendervi una pausa caffè vi potete recare presso l'unico bar (nonchè UNICO esercizio commerciale dell'intero Terminal). Scegliete il momento giusto però, perchè se andate troppo presto farete un'interminabile fila alla cassa, se arrivate troppo tardi non troverete più nulla da mangiare. Sui prezzi preferisco sorvolare per non togliervi del tutto quella poca voglia di partire che oramai vi è rimasta.
Se invece decidete di procedere verso il gate preparatevi ad un altra interminabile fila per un secondo controllo di sicurezza. Questa volta si tratta del più comune metal detector. Non vi sognate che sia un operazione semplice. Prima di poter avere l'ok a procedere probabilmente vi avranno fatto rimanere in mutande e bere tutti i liquidi che avete nel vostro bagaglio a mano...
Odissea terminata? Ma nemmeno per sogno. Avete solo guadagnato l'accesso ad una quarta fila, quella del controllo passaporti. Se siete fortunati troverete 2 o più poliziotti e la vostra fila scorrerà in maniera accettabile, se invece la sfiga ha deciso di accompagnarvi nel vostro viaggio, sarà in servizio un solo agente e potete mettervi l'anima in pace.
Passato anche quest'ultimo controllo potete ritenervi...a metà dell'opera! E si, perchè il T5 non è direttamente collegato con l'area di imbarco, no. Per poter raggiungere il vostro agognato volo dovete prendere un altro autobus! Anche in questo caso una bella fila in attesa che arrivi non ve la toglie nessuno. Ma potete sempre consolarvi pensando che a bordo dell'autobus si sta come in una scatola di sardine sepolta dentro ad un forno...E' questa comunque l'ultima fatica che vi attende prima di raggiungere la zona dei gate dedicati alle compagnie che volano verso gli Stati Uniti.
A questo punto se siete ancora così masochisti da voler per forza recarvi negli USA da Roma non mi resta che augurarvi buon viaggio!

Check-In per gli USA? No problem!


Una leggenda aeroportuale vuole che anche la persona piu' intelligente del pianeta regredisca allo stato di bambino una volta varcate le porte scorrevoli di un aeroporto. Probabilmente non e' vero, almeno non per la persona piu' intelligente del mondo! ma di certo quando si entra nell'area partenze molti passeggeri semplicemente smettono di usare la loro testa ed iniziano a vagare sperduti nemmeno fossero in uno sconosciuto deserto...
Se avete gia' scelto di partire per gli USA, avete un biglietto in tasca e la valigia pronta allora non vi resta che recarvi in aeroporto per completare le pratiche di accettazione (check-in in inglese...).
Intanto va ricordato che nell'era di internet e della tecnologia a portata di tutti, e' possibile fare check-in comodamente seduti in poltrona. Condizione basilare e' che la compagnia aerea per cui si e' scelto di viaggiare fornisca questo tipo di servizio sul proprio sito (es: United Airlines). A questo punto, una volta giunti in aeroporto, non dovete far altro che recarvi ai banchi accettazione della compagnia con cui viaggiate solamente per spedire i vostri bagagli, operazione che il piu' delle volte e' facilitata dalla presenza di banchi dedicati che vi permettono di evitare la fila di chi invece deve ancora farsi accettare. Per i bagagli tenete presente che esistono regole molto rigide che difficilmente gli impiegati di scalo tendono a non rispettare. Per gli USA sono consentiti solamente 2 bagagli a persona (escluso il bagaglio a mano) che non superino il peso di 32Kg ciascuno. Quella dell'eccedenza di peso e' una questione che spesso viene dibattuta durante il check-in. Cercate di pesare i vostri bagagli a casa. Un operazione che vi permette di risparmiare tempo e soprattutto denaro. Il costo di un eccedenza e' la moltiplicazione di una cifra in denaro prestabilita dalla compagnia, per la distanza che percorrerete in aereo. Immaginate quanto potrebbe costarvi un sovrapeso sul bagaglio se vi state recando a Los Angeles o alle Hawaii!! A volte l'unica soluzione e' quella di alleggerire il peso del bagaglio direttamente davanti ai banchi accettazione. Cercate di non arrivare a tanto, prima di tutto perche' dovrete rinunciare a portare cose che se erano in valigia probabilmente ritenevate utili per il viaggio, secondo poi perche' non e' il massimo dello stile e della bella figura tirare fuori la vostra biancheria e le vostre cose davanti al resto dei passeggeri che da li ad un paio d'ore viaggeranno insieme a voi!
Se il peso del bagaglio e' ok, allora otterrete una carta d'imbarco sulla quale e' evidenziata il numero dell'uscita dalla quale vi imbarcherete e l'orario di imbarco del vostro volo. Anche gli orari da rispettare sono da sempre un problema. Se si viaggia verso gli USA e' bene sapere che il check-in apre 3 ore e mezzo prima dell'orario di partenza e che prima si arriva, anche a costo di aspettare, e piu' possibilita' si hanno di evitare il famigerato e letale overbooking, soprattutto ora che siamo in estate e che i voli risultano essere piu' pieni del previsto. Ricordate che non importa quando avete prenotato il vostro biglietto, anche se lo avete fatto 6 mesi fa se arrivate tardi al check-in c'e' il rischio che non troviate piu' posto a bordo! Ricordate anche che il check-in per un volo intercontinentale chiude 45 prima dell'orario di partenza. Per quanto riguarda l'imbarco invece, il regolamento prevede che per i voli verso gli USA e piu in generale per tutti i voli internazionali, inizi 45 minuti prima dell'orario di partenza. Per cui presentatevi al gate in orario e non perdete troppo tempo a gironzolare per acquisti, ci sono stati casi di passeggeri che hanno perso il volo per attendere la ricevuta della carta di credito!
In ogni caso, soprattutto se dovete portare con voi i vostri animali, se siete militari e viaggiate con armi al seguito, se avete passeggini, biciclette, tavole da windsurf e quant'altro di speciale, prima di recarvi in aeroporto controllate il sito della vostra compagnia aerea per ottenere il maggior numero di informazioni possibili. Ricordate che seppure esiste un regolamento internazionale, tutte le compagnie hanno le loro particolarita' e cio' che durante l'ultimo viaggio e' andato bene per alcuni non e' detto che vada bene per altri.
Buon viaggio!

Da Roma in tutti gli USA


Se Roma è il vostro aeroporto di riferimento avete molte possibilità di raggiungere gli Stati Uniti.
Da Fiumicino infatti, ogni giorno in questa stagione, decollano ben 15 voli diretti nel paese a stelle e strisce.
Ecco di seguito, nel dettaglio, numero del volo ed orario di partenza. Una piccola guida per aiutarvi a districarvi nel labirinto delle partenze :





Alitalia AZ630 09:25 Miami
Continental CO041 09:50 Newark
Alitalia AZ608 09:50 New York
American AA235 10:00 New York
Alitalia AZ614 10.15 Boston
Delta DL821 10:20 Atlanta
Alitalia AZ628 10:20 Chicago
Delta DL849 10:40 New York
Alitalia AZ642 10:40 Newark
UsAirways US719 11:15 Philadelphia
United UA967 11:20 Washington
American AA111 11:30 Chicago
NorthWest NW049 12:45 Detroit
Continental CO043 14:00 Newark
Alitalia AZ610 14:25 New York

ESTA, ovvero l'autorizzazione ad entrare negli USA

In questo periodo di vacanze e di viaggi, chi ha scelto come meta preferita gli Stati Uniti d'America, si è imbattuto in una sola parola: ESTA.
ESTA è un acronimo, un parola formata dalle lettere iniziali dei termini che la compongono, qualcosa che affascina in particolar modo gli americani, da sempre avezzi a questo tipo di terminologia. Sta infatti a significare Electronic System for Travel Authorization.
Come il termine stesso ci fa capire si tratta di un autorizzazione elettronica e come tale va richiesta esclusivamente su internet, visitando il sito http://www.esta.us/index.html

A chi, a cosa e perchè serva lo spieghiamo di seguito :

  • L’autorizzazione al viaggio ESTA non è un visto. È l’autorizzazione a salire a bordo di un aereo o di una nave diretti negli Stati Uniti.
  • L’obiettivo dell’autorizzazione al viaggio ESTA è di permettere al governo degli Stati Uniti di esaminare tutti i viaggiatori esonerati dal visto prima della loro partenza per gli Stati Uniti.
  • Solo i cittadini dei paesi partecipanti al programma Viaggio senza Visto recandosi negli Stati Uniti nell’ambito del programma Viaggio senza Visto possono richiedere l’autorizzazione al viaggio ESTA.
  • È consigliato inoltrare la domanda di autorizzazione al viaggio ESTA almeno 72 ore prima della partenza.
  • Nel caso che l’autorizzazione al viaggio ESTA non venga concessa è necessario fare richiesta di un visto B-1 per soggiorni d’affari o di un visto B-2 per soggiorni di turismo.
  • L’autorizzazione al viaggio approvata non garantisce il diritto del richiedente di entrare negli Stati Uniti.